Questa tecnica è un’antica terapia osservata già sui documenti della Mesopotamia, del vecchio Egitto e della Cina. La tecnica consiste nel creare un vacuo all’interno di un sebatoio (vetro, bambu`, bachelite o plastica) appoggiato sulla pelle, che attira il tessuto superficiale con i seguenti effetti: – iperematizzazione locale. – effetti riflessi su organi distanti. – mobilizzazione del tessuto connettivo subdermico. – liberazione dei vasi linfatici “schiacciati”. Attualmente la cupping therapy si è collocata in maniera molto prepotente come tecnica sinergica al trattamento mio-fasciale, delle aderenze, dei noduli e delle cicatrici chirurgiche.